Una gita a Nereto


La tradizione vuole che questo luogo e il suo territorio producessero tanto vino, che Annibale durante una sosta lo diede alle sue truppe per rinforzarle dopo le fatiche del viaggio e delle battaglie e lo usò per lavare i suoi cavalli e curarli dalle malattie contratte nelle aree paludose del fiume Trasimeno.

È Nereto che si può raggiungere in meno di 20 minuti di auto da Alba Adriatica ed è perfetto per un'escursione giornaliera nell'entroterra abruzzese.
Nel suo nome nasconde origini greche che narrano secondo alcuni di un luogo basso e umido e secondo altri di un luogo ameno e boscoso.

Dopo le popolazioni greche e romane arrivarono, intorno all'anno 1000, un gruppo di monaci benedettini che introdussero il culto di San Martino ed edificarono una chiesa in onore del Santo.

È in questo periodo che il territorio, che fino dai tempi di Augusto aveva fatto parte del Piceno, venne annesso dai normanni al Regno di Napoli, divenendo in questo modo un luogo di frontiera con funzioni difensive.

L'identità di questo territorio è caratterizzata dalla sua posizione di confine e dal suo continuo passaggio di proprietà da un regno ad un altro.
Questa commistione la si nota innanzi tutto nel dialetto che, al pari delle altre località della Val Vibrata, viene identificato come una parlata a metà strada tra quella ascolana e quella puramente abruzzese, anche se la dominazione ascolana che interessò per molti secoli proprio questa città utilizzava un idioma più melodico e piacevole e per questo preferito dagli abitanti.

Una curiosità che caratterizza questo luogo è quella del miracolo del 1798: una truppa di soldati francesi giunse in città diffondendo terrore e violenza sulle donne del paese. Gli abitanti di Nereto, reagirono punendo con la morte coloro che avevano compiuto quest'insano gesto, ma questa reazione suscitò nell'esercito francese un sentimento di vendetta.

Una notte di fine dicembre le truppe stavano arrivando in paese quando una vecchietta che stava pregando in chiesa se ne accorse e salita sul campanile si mise a suonare le campane per avvisare i compaesani. All'improvviso un esercito di angeli comparve ai francesi che scapparono per il terrore.
Le vicende di questa fredda notte d'inverno vennero incise sulle campane della chiesa e sono ancora oggi visibili.

Nereto è un luogo ricco di fascino e di storia ed è perfetto per trascorrerci una giornata d'estate o di primavera, visitandone chiese e siti di interesse artistico culturale e degustando i piatti della tradizione nei ristoranti e nelle osterie locali.

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