Il guerriero di Capestrano


Se siete in vacanza a Francavilla al mare non dovete farvi sfuggire l'occasione di ammirare il guerriero di Capestrano, statua della metà del VI secolo a.C., di superba fattura, conservata al museo archeologico nazionale d'Abruzzo, a Chieti.

La sua imponenza (è alto 2,09 senza piedistallo), il suo grande elmo da parata circolare, la maschera sul volto, le sue armi, una spada e un pugnale, rappresentati con dovizia di particolari, così come gli ornamenti, una collana e bracciali: tutto concorre a rendere il guerriero di Capestrano una figura che ci risulta familiare.
La statua, in pietra e marmo, è il più importante esempio di arte italica a noi pervenuta; fu trovata nel 1934 nel borgo di Capestrano, provincia de L'Aquila, da Michele Castagna, un contadino che stava dissodando il terreno.

Nell'area con ulteriori scavi fu rinvenuta una necropoli dell'antica città di Aufinum, Ofena. La statua era presumibilmente colorata in origine: è una figura maschile, un guerriero probabilmente raffigurato già morto, con braccia sul petto, sopraelevata su di un piedistallo sorretto da due pilatrini laterali, sui quali sono incise delle lance.

Con ogni probabilità la statua segnalava la tomba. A sinistra c'è un'iscrizione in lingua sud picena che viene tradotto con Me, bella immagine, fece (lo scultore) Aninis per il re Nevio Pompuledio, anche se non mancano coloro che sostengono che Aninis fosse il committente e non l'artista. L'importanza del guerriero di Capestrano è innegabile: si tratta del miglior reperto di arte italica, risalente al periodo tra la prima età del ferro (IX-VIII secolo a.C) e l'Impero Romano.

Anche sotto il periodo di dominazione greca i popoli italici svilupparono una loro peculiare modalità espressiva, più spontanea di quella dettata dai canoni greci.

Museo Archeologico nazionale d'Abruzzo
via Costanzi 2, Chieti
Apertura: da martedì a domenica Orari: dalle 9 alle 20, festivi e prefestivi dalle 9 alle 19.

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